fbpx

The End of The World Gdr – Interpretare se stessi

The-End-of-The-World-Gdr-Interpretare-se-stessi-Apocalisse

Una delle peculiarità della serie di giochi di ruolo The End of the World (di cui fa parte anche Apocalisse Zombie) è che la modalità di gioco di base con cui è pensata l’intera serie prevede che il tuo PG non sia altro che la trasposizione di te stesso nel mondo di gioco. Questo è essenzialmente all’opposto di quella che è la norma per la maggioranza dei GdR, in cui i giocatori creano PG che permettono loro di andare al di fuori delle dinamiche della vita quotidiana.

Mentre da un lato potresti pensare che interpretare te stesso sia più semplice rispetto a interpretare un personaggio di fantasia, specie se di qualche tipo peculiare, potrebbe invece risultarti più sfidante per via di una serie di freni e limitazioni inconsci. Uno degli aspetti che spinge molte persone verso i GdR è la possibilità di agire al di fuori di quelli che sono i normali limiti e imposizioni del mondo e della società, la libertà di compiere le scelte e decisioni che ognuno sente più adeguate a ciò che succede e ai propri desideri. Invece giocare come te stesso, seppure all’interno di una ambientazione apocalittica con la società al collasso, potrebbe portarti a trattenerti e a limitare, consciamente o inconsciamente, le tue scelte.

A tal proposito una cosa che ti consigliamo di fare è di cercare di dare uno sguardo il più obiettivo possibile a te stesso, sia in fase di creazione del personaggio che durante le sessioni, riconoscendo serenamente i tuoi pregi e difetti, ma senza esagerare in un senso o nell’altro. C’è  infatti spesso una tendenza nelle persone a sovrastimare le proprie capacità all’interno di campi in cui non sono competenti e viceversa di sottostimare le proprie capacità all’interno di campi in cui lo sono, secondo quello che in psicologia viene definito effetto Dunning-Kruger. Un grosso aiuto in tal senso, se stai giocando in un gruppo composto da persone che si conoscono bene, potrebbe venire dagli altri giocatori. I tuoi amici saranno sicuramente dei giudici migliori del tuo carattere e delle tue predisposizioni rispetto a te, che è poi uno dei motivi per cui in questo gioco l’assegnazione dei punteggi delle caratteristiche passa anche tramite una votazione collettiva da parte degli altri giocatori. Cerca di giocare come te stesso piuttosto che come una sorta di caricatura di te stesso.

In questo gioco dovrai cercare di applicare le normali logiche della vita quotidiana ad una situazione che di quotidiano ha ben poco, cosa che potrebbe portati verso scelte “sbagliate” se considerate da un punto di vista onnisciente ed esterno al gioco. Ma non ci sono scelte sbagliate da fare, è normale che le persone durante una situazione di crisi non agiscano in maniera perfettamente razionale e obiettiva, abbiamo tutti delle emozioni a cui rendere conto e che specialmente in una situazione di emergenza possono prendere il sopravvento.

Un secondo consiglio che ci sentiamo di darti è quello di non aver paura di avere paura: questo è comunque un gioco ambientato in un mondo apocalittico, sulla base di una qualche sfumatura di horror (che sia psicologico, cosmico, sovrannaturale, ecc…). I personaggi che si muovono nel mondo di The End of the World hanno vissuto o vivranno delle esperienze traumatizzanti ed è giusto che reagiscano pienamente ad esse. Ovviamente se i PG fossero costantemente ridotti a delle masse piagnucolanti le sessioni potrebbero essere noiose, ma d’altro canto il “superomismo”disinvolto che spesso si vede in GdR più incentrati sui combattimenti potrebbe essere fuori luogo in queste partite. Alcuni giocatori potrebbero avere delle remore nel far mostrare ai propri PG (visto che altro non sono che delle trasposizioni di loro stessi) dei momenti di debolezza, ma sono proprio quei momenti che rendono una persona e un personaggio più completo e realistico. Ed è spesso quando una persona riesce ad accettare e superare i propri limiti, paure e traumi che può dimostrare il proprio coraggio e dare il meglio di sé. Quindi gioca liberamente le tue emozioni positive e negative, immergiti nell’esperienza e fatti trasportare da esse, anche se ti conducono a momenti di furia incontrollata, ad un attacco di risate isteriche o ad un temporaneo blocco mentale totale. 

Un altro aspetto sicuramente importante per lo svolgimento delle sessioni sarà quanto conosci gli altri giocatori e quanto ti senti a tuo agio nel mostrare certi aspetti di te stesso con loro. The End of the World dà per molti aspetti il meglio quando è giocato da un gruppo di persone ben affiatate e che si conoscono, ma anche giocarlo con delle persone che conosci poco o nulla (magari ad una convention) potrebbe essere interessante, perché ti potrebbe permettere di mostrare senza remore alcuni lati di te stesso che normalmente tieni più nascosti o riservati. Tutto questo ovviamente ricordando sempre che devi portare in sessione solo quegli aspetti di te stesso che ti senti sereno nel condividere, non hai alcun obbligo di creare un totale realismo, la cosa principale è il divertimento tuo e di tutti gli altri giocatori.

Per riassumere, per giocare te stesso in The End of the World l’elemento principale è sentirti libero di agire ed esprimere te stesso, senza paura di giudizi sulle tue scelte e azioni. D’altronde stai vivendo l’apocalisse, chi può dirti cosa è giusto e sbagliato in un momento in cui il mondo intero crolla a pezzi?

Autore Articolo: Walter Gaviglio
Illustrazione: Edge Studio (Asmodee Group) – The End of The World

The End of The World – Apocalisse Zombie Gdr sta arrivando! Nel frattempo: